Home / Racing / F1 – GP del Messico 2025

F1 – GP del Messico 2025

Un GP che cambia davvero le carte in tavola!

Benissimo amici, domenica al Autódromo Hermanos Rodríguez di Città del Messico abbiamo visto qualcosa che non si vedeva da mesi: una vittoria netta e dominante di Lando Norris (McLaren F1 Team), che gli consegna in mano la leadership del mondiale piloti, con un solo punto di vantaggio sul compagno Oscar Piastri. Nel frattempo Max Verstappen (Red Bull Racing) approfitta della situazione e si rimette in corsa.

Quando una gara così si presenta viva, con distacchi importanti, conta sì la prestazione ma anche il “momento”. E Norris lo ha afferrato. Quella che sembrava una fase controllata da Piastri, con McLaren in vantaggio costruttori, e Red Bull un po’ dietro… beh, in Messico ha detto “non è detto che rimanga così”.

Scheda tecnica dell’evento

Fonte: Formula1.com
  • Circuito: Autódromo Hermanos Rodríguez, Città del Messico – altitudine elevata (~2.240 m) che rende l’aria più rarefatta, meno resistenza aerodinamica, ma richiede assetti e gestione gomme particolari.
  • Data: 26 ottobre 2025.
  • Distanza: 71 giri, condizioni meteo stabili. La rarefazione dell’aria incide su grip e consumi gomme.
  • Qualifica: Norris conquista la pole (1:15.586) e mette subito McLaren in condizione di dominare.
  • Strategia gomme: Speciale il fattore gomme. Molte vetture sono partite con mescola soft per attaccare subito, mentre qualcuno (tra cui Red Bull) ha provato medium per diversificare. (Riprese anche dalla strategia generale)
  • Risultati chiave: Norris 1°, Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) 2°, Verstappen 3°.

Analisi tecnica e prestazionale delle vetture

McLaren

McLaren è venuta in Messico con un pacchetto che sapeva sfruttare bene la specificità del circuito. Norris davanti, aria pulita, assetto adatto: risultato, margine già nei primi giri, e gestione del pit perfetta. Ha evitato traffico, errori, ha governato la gara.

Ferrari

Ferrari torna sul podio con Leclerc e lo fa in un momento che conta. Il pacchetto è affidabile, veloce, e la squadra ha saputo cogliere la finestra: non davanti come McLaren, ma sfruttando bene la situazione.

Red Bull

Verstappen da quinto in griglia (o comunque non in zona pole) risale fino al terzo posto — non la vittoria, ma importante in chiave mondiale. Significa che la Red Bull tiene, anche se ha dovuto recuperare. Dalla reportistica emerge che il setup ha dato qualche grattacapo: scarso grip, difficoltà in qualifica.

Strategie di gara e momenti chiave

Strategia: scelta mescole e timing pit

In Messico, il fattore altitudine + rettilinei + consumo gomme hanno spinto molti team a puntare su una sosta sola, ma con varianza nelle mescole. Il soft è stato l’eroe della gara: usato per attaccare subito e costruire margine. Medium per la seconda parte — ma pochi l’hanno scelto.

Start e Variante Turn 1: Norris subito protagonista

La partenza è stata cruciale: Norris è stato brillante, mantenendo la testa nonostante la bagarre in uscita dalla curva 1. Una volta davanti, ha messo subito distacchi, e da lì ha gestito.

Pit-stop e aria pulita

Una volta che Norris ha costruito il margine, McLaren ha potuto “governare”. Il pit-stop è arrivato in un momento ottimale, evitando undercut e traffico. Le vetture che sono rientrate in condizioni peggiori o che hanno perso la posizione nella sosta, hanno perso terreno.

Fase finale: gestione, doppie fasi, doppio doppiaggio

Nella seconda parte della gara Norris non ha preso rischi inutili: ha gestito gomme, temperatura, doppiaggi, senza errori. Leclerc e Verstappen, pur performanti, non hanno avuto davvero la finestra per attaccare seriamente.

Risultati e classifiche

  • Vincitore: Lando Norris (McLaren) – tempo 1:37:58.574.
  • Secondo: Charles Leclerc (Ferrari) – +30.324 s.
  • Terzo: Max Verstappen (Red Bull) – +31.049 s.

Classifica piloti (top 3 dopo il GP):

  • Norris – 357 pt
  • Piastri – 356 pt
  • Verstappen – 321 pt

Commento finale & prospettive per il campionato

Ok, qui viene la parte che mi diverte: questo GP del Messico segna un cambio di paradigma. Norris arriva proprio nel momento giusto, quando la pressione è alle stelle. Piastri vede il suo vantaggio ridursi a un punto. Verstappen invece recupera senso di pericolo per gli altri, perché non puoi sottovalutarlo.

Ora, con quattro gare ancora da correre, la corsa al titolo è più aperta che mai. Ecco qualche riflessione:

  • McLaren dovrà gestire la “doppia” lotta interna: Norris avanti, Piastri subito dietro. Una dinamica che può essere bella ma anche insidiosa.
  • Ferrari è la terza forza che può inserirsi: se McLaren o Red Bull commettono errori, Leclerc c’è.
  • Red Bull, se trova il set-up giusto, può rovesciare tutto. È dietro, ma non è fuori.
  • Il fattore mentale: Norris adesso ha il vantaggio psicologico. Il “momento” è dalla sua parte.
  • I prossimi tracciati diranno parecchio: chi saprà mantenere la calma, la macchina, e la strategia sarà avvantaggiato.

In sostanza: se fossi nello Stafford McLaren, punterei tutto su Norris in queste ultime tappe, con Piastri a coprire. Se fossi in Red Bull, direi “ok, riconosciamo che il pacchetto non è stato perfetto qui, ma torniamo a studiare e attacchiamo”. Ferrari? Fate il vostro, ragazzi, perché siete lì.

In un certo senso: non è tanto vedere chi è più forte ora, quanto chi sarà più consistente da qui alla fine. E ieri in Messico ha parlato forte: “sono io” ha detto Norris. Ora vedremo se lo confermerà.

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *