L’epilogo che fa tremare tutti – chi resterà in piedi?
Cos’è in gioco — e perché Abu Dhabi non è mai una gara come le altre
Domenica 7 dicembre 2025 il circus della F1 chiude il sipario a Abu Dhabi Grand Prix, all’Yas Marina Circuit — 5,281 km per 58 giri, poco più di 306 km totali.
E non è una gara come le altre: siamo all’atto finale di un campionato che arriva al redde rationem con tre uomini — Lando Norris a 408 punti, seguito da Max Verstappen a 396 e Oscar Piastri a 392. In 16 punti c’è un titolo da assegnare.

Il mondiale costruttori è (per ora) archiviato, ma per qualcuno l’onore — e la voglia di chiudere in bellezza — resta un obiettivo concreto.
Nervi, conti e strategie
Con un solo Gran Premio rimasto — avete presente quando senti il rumore dei freni di un aereo in atterraggio? Eccolo.
Il weekend è una partita a scacchi fatta di margini risicati: assetti da trovare, gomme da gestire, traffico e doppiati da trattare con il guanto di velluto, e soprattutto: testa fredda sotto pressione.
- Per Norris: serve calma, consistenza e un piazzamento alto. Non ha bisogno di vincere, gli basta misurarsi con lucidità e non fare errori.
- Per Verstappen: serve il massimo — pole, vittoria, passo, pressione su Norris. È tutto o niente.
- Per Piastri: è la wild-card: ritmo, coerenza, opportunismo. Se gli astri si allineano, può trasformare la sorpresa in un colpo da campione.
Chi, tra loro, saprà mettere insieme nervi saldi, strategia, macchina e lucidità mentale? Sarà lui il re del deserto.

Yas Marina Circuit: perché non basta andare forte, serve essere perfetti
Yas Marina non è un rettilineo eterno. È un tracciato che mescola curve lente e medie, cambi di direzione, un lungo rettilineo da 1,2 km — ma con sezioni tecniche, variazioni di ritmo, gestione gomme, e la zona intorno all’hotel: lì dove le traiettorie si complicano.
Su un tracciato così, l’equilibrio tra carico aerodinamico e velocità pura è fondamentale. Le aree chiave? Le curve lente e le chicane, che mettono alla prova frenate, gomme e gestione degli assetti.
In condizioni “normali”, la strategia tradizionale potrebbe essere una sosta; ma con il mondiale in palio, e il destino nelle mani di una singola mossa, tutto — ma proprio tutto — diventa cruciale: stint, pit-stop, doppiaggi, traffico… ogni dettaglio conta.
Gli scenari più credibili — chi può alzare la corona?
- Scenario A – “Norris zona sicurezza”: piazzamento alto, gestione tranquilla, titolo per Norris.
- Scenario B – “Verstappen all’attacco”: pole + vittoria + Norris sotto al 4° posto → titolo per Verstappen.
- Scenario C – “Piastri dark horse”: ritmo costante, zero errori, caos davanti → sorpresa campione.
- Scenario D – “Caos totale”: traffico, doppiaggi, magari Safety Car → chi sa rischiare e restare freddo può spuntarla.
Come spesso succede ad Abu Dhabi, l’ultima mezz’ora — gestione gomme, nervi e strategia — può ribaltare tutto. È lì che si decide chi alza la coppa.
Perché questo Abu Dhabi 2025 vale già come una leggenda
- Perché chiude un campionato giocato punto su punto — e la posta è il titolo mondiale.
- Perché Yas Marina è un mix perfetto di tecnica, strategia, nervi e imprevedibilità.
- Perché chi vince qui non si limita a vincere una gara: entra nella storia del 2025.
- Perché ogni curva, ogni sosta, ogni sorpasso può avere un peso doppio.
Insomma: se ami la F1 per come la viviamo — adrenalina, testa, cuore — non puoi perderti questo finale.
L’evento sarà trasmesso in diretta integrale su Sky Sport F1, Qualifiche sabato alle 15:00 e gara domenica alle 14:00; su TV8 andranno in onda in differita Qualifiche sabato alle 17:30 e gara domenica alle 17:00





