Meno chiacchiere, più sostanza. Torna l’Alfa “fatta per guidare”.
Quando un marchio come Alfa Romeo annuncia un aggiornamento di metà carriera, la domanda è sempre la stessa: “Hanno davvero cambiato qualcosa o è solo un restyling da salone?”
Ebbene, nel caso del Tonale MY 2026, la risposta è: sì, qualcosa è cambiato, e nel verso giusto.
L’obiettivo è chiaro: affilare il carattere, aggiornare i motori alle normative Euro 6E Bis, migliorare materiali e tarature e, soprattutto, rendere la gamma più coerente.
Non una rivoluzione, ma una correzione chirurgica, tipica di chi ha capito che il DNA Alfa non può vivere di sola elettrificazione.

Design e proporzioni: l’Alfa “di ritorno”
A prima vista sembra uguale, ma guardandolo bene noti i dettagli che contano.
Il nuovo frontale è più teso, con una griglia “scavata” e una presa d’aria inferiore che si allarga a filo del paraurti.
Il trilobo torna ad essere protagonista, mentre le carreggiate leggermente ampliate e lo sbalzo anteriore ridotto danno un assetto visivo più sportivo.
Nuove tinte, Rosso Brera, Verde Monza e Giallo Ocra, e cerchi da 20 pollici nella versione Sport Speciale completano il look.
Non è un lifting per moda: è un restyling per mettere più Alfa nel crossover.




Gamma motori: più scelta, tutta Euro 6E Bis
Qui sta la vera novità: la gamma motori 2026 resta completa e coerente con le esigenze europee, ma affinata in efficienza e risposta.
🔹 1.5 Hybrid Turbo 48 V – Trazione anteriore
Il cuore della gamma resta il 1.5 Turbo a quattro cilindri con turbina a geometria variabile (esclusiva per Tonale).
Eroga 160 CV abbinato al cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti e alla trazione anteriore.
Il sistema mild-hybrid 48 V con motore elettrico integrato nel cambio regala fluidità ai bassi e un minimo di spinta elettrica nelle manovre.
Risultato: prestazioni lineari e consumi contenuti, senza dover attaccare la spina.
🔹 1.6 Diesel 130 CV – Automatico 6DCT
Per chi macina chilometri, resta il diesel 1.6 Multijet, ora Euro 6E Bis, con trasmissione automatica doppia frizione a 6 rapporti.
Anche qui, solo trazione anteriore.
È la scelta più razionale: consumi bassi, autonomia enorme e una fluidità di marcia migliorata grazie alla nuova gestione del cambio.
Non sarà il motore da brivido, ma per chi fa 30.000 km l’anno è ancora la scelta più intelligente.
🔹 1.3 Plug-In Hybrid Q4 – 280 CV, trazione integrale elettrificata
Al vertice resta la versione Plug-In Hybrid Q4, la più potente e tecnologica della gamma.
Il sistema unisce un 1.3 Turbo benzina con un motore elettrico posteriore, per una potenza combinata di 270 CV e trazione integrale elettrificata.
Cambio automatico a 6 rapporti, autonomia in elettrico di circa 70 km WLTP e consumi da record se usata come si deve (cioè ricaricandola).
È la Tonale più completa: silenziosa in città, cattiva in Dynamic, e ancora una delle plug-in più piacevoli da guidare del segmento.
3. Interni: meno plastica, più Alfa
Dentro si respira finalmente più coerenza stilistica.
Plancia rivista con materiali soft-touch, nuove combinazioni di colori e – finalmente – la possibilità di avere la pelle rossa, un classico Alfa che mancava.
Il cruscotto digitale da 12,3″ e il touchscreen centrale da 10,25″ restano invariati ma con grafica aggiornata.
Le versioni più ricche (Veloce e Sport Speciale) offrono sedili in Alcantara nero-perlato, cuciture bianche e plancia rivestita.





Il sistema ADAS include ormai tutto ciò che serve: cruise adattivo, mantenimento corsia, frenata automatica, sensori a 360° e monitoraggio stanchezza.
Non guida da sola, ma ti fa guidare meglio.
Su strada: equilibrio e carattere
Telaio e geometrie restano quelli noti, basati sulla piattaforma Small Wide 4×4 LWB, ma con carreggiate rinforzate e una taratura di sospensioni rivista.
Le versioni Veloce e PHEV Q4 adottano ammortizzatori a controllo elettronico Dual Mode, con la solita manopola DNA per scegliere il carattere dell’auto.
Lo sterzo resta il punto forte: diretto, preciso, con quella prontezza che distingue le Alfa dalle “cugine” Jeep o Fiat.
La frenata con pinze Brembo a quattro pistoncini (di serie dalla Veloce) conferma il feeling sportivo.
Sulla strada, il Tonale 2026 non fa miracoli ma trasmette sostanza: solido, bilanciato, piacevole.
Il PHEV Q4 resta quello più entusiasmante per trazione e spunto; l’1.5 Hybrid convince per fluidità, e il Diesel per efficienza da maratoneta.
5. Gamma e allestimenti
La gamma si articola in 5 allestimenti: Tonale, Sprint, Ti, Veloce e Sport Speciale.
Quest’ultimo introduce dettagli esclusivi: cerchi da 20″ a “tre fori”, badge nero/bianco e finiture Silver.
Un look aggressivo senza scadere nel tamarro.
Freni Brembo di serie a partire dall’allestimento Veloce.
Concorrenza e posizionamento
Il Tonale si muove in un segmento affollatissimo — BMW X1, Mercedes GLA, Audi Q3, Volvo XC40 — ma gioca una carta diversa: l’emozione.
Dove i tedeschi puntano sulla perfezione industriale, Alfa mette sul piatto carattere e piacere di guida.
E rispetto al passato, oggi la gamma è più sensata: benzina per chi vuole leggerezza, diesel per chi viaggia, plug-in per chi cerca tutto.
In sintesi: un’Alfa più Alfa
Il Tonale 2026 non stravolge, ma migliora dove serve.
Aggiorna motori e tarature, cura interni e finiture, mantiene la gamma completa e coerente.
È un’auto che torna a parlare il linguaggio di chi ama guidare — anche in un mondo dove tutto tende a diventare elettrico e silenzioso.
Forse non farà numeri da record, ma di certo è più vera, più matura e più Alfa.
E oggi, già questo, è un lusso.





