Nel caldo artificiale dell’asfalto di Miami, sotto il cielo minaccioso ma mai realmente ostile della Florida, la McLaren ha firmato una prestazione che definire “autoritaria” suona quasi riduttivo. Oscar Piastri, al volante di una MCL39 impeccabilmente bilanciata e performante, ha conquistato la sua terza vittoria consecutiva nel mondiale 2025, consolidando non solo la sua leadership in classifica ma anche il ruolo del team di Woking come nuova forza dominante della Formula 1. Sullo sfondo, la Ferrari ha vissuto un fine settimana da dimenticare, messo a nudo da una gestione strategica incerta e da una monoposto tecnicamente carente su tutti i fronti.

Prestazione McLaren: ampiezza di finestra e dominio ritmico
Il tracciato cittadino di Miami, con la sua alternanza di curve lente e pieghe ad alta velocità, ha evidenziato la straordinaria versatilità della MCL39. La vettura inglese, grazie a una piattaforma rigida ma prevedibile, ha mostrato una finestra operativa talmente ampia da risultare quasi immune alle variazioni di assetto e condizioni. Piastri ha capitalizzato un pacchetto tecnico che si distingue per la capacità di generare carico senza compromettere la trazione, né innescare degrado critico degli pneumatici.
Il passo gara è stato semplicemente inarrivabile: nella fase centrale, la McLaren guadagnava oltre un secondo al giro su Verstappen e mezzo minuto sulle Mercedes. Solo nel finale, con le mescole più stressate, il gap si è ridotto a 6-7 decimi al giro, senza mai intaccare la superiorità tattica e prestazionale degli uomini in papaya. Norris, pur rallentato da un contatto iniziale con Verstappen e da una rimonta forzata, ha chiuso secondo, evidenziando un potenziale equivalente a quello del compagno, ma penalizzato da sbavature in fase di duello.

Virtual Safety Car e gestione strategica: Mercedes lucida, Ferrari confusa
La svolta della gara si è consumata al 29° giro, quando il ritiro di Bearman ha generato una Virtual Safety Car sfruttata magistralmente da Russell, che partito su Hard è riuscito a rientrare ai box al momento ottimale per montare le Medium e assicurarsi il podio. La strategia Mercedes ha dimostrato una comprensione precisa della finestra d’intervento ottimale, consentendo a Russell di scavalcare Verstappen e consolidare la terza posizione.
Diverso lo scenario in casa Ferrari: Leclerc e Hamilton, bloccati per metà gara nel traffico, sono stati vittime di scelte indecise e mal coordinate. La SF-25 si è dimostrata carente in trazione, instabile in frenata e afflitta da problemi cronici di rotazione nelle curve medio-veloci. Il doppio “swap” fra i due piloti – prima in favore di Hamilton, poi invertito – ha solo peggiorato la percezione di un muretto tecnico incapace di reagire con lucidità agli sviluppi del gran premio