Fino a un mese fa, nessuno avrebbe scommesso contro la McLaren.
Oscar Piastri e Lando Norris sembravano destinati a giocarsi il titolo in casa, con Verstappen relegato al ruolo di outsider, brillante, sì, ma troppo distante.
Poi è arrivato l’autunno americano, e con esso la riscossa Red Bull. Dopo Singapore, il weekend di Austin ha dato il segnale più chiaro: Max è tornato, e il Mondiale è tutt’altro che finito.

Sotto il sole texano del Circuit of The Americas, Verstappen ha dominato in lungo e in largo: pole, vittoria e giro veloce, in un fine settimana perfetto che lo rilancia con forza nella corsa al titolo.
Dietro di lui, Norris e Leclerc hanno completato il podio, mentre Piastri, solo quinto, ha visto assottigliarsi il vantaggio che fino a poche settimane fa sembrava una garanzia.
Austin, terra di equilibrio e coraggio

Il COTA non perdona: curve veloci in sequenza, frenate violente e un degrado gomme che richiede cervello più che istinto.
Le squadre lo sanno bene: qui si vince con il passo gara, non solo con la potenza.
E Verstappen, su una Red Bull finalmente “a posto” dopo gli ultimi aggiornamenti, ha potuto sfruttare un pacchetto perfetto per la gestione del degrado.
McLaren, invece, ha pagato la tensione interna: il contatto tra Norris e Piastri nello sprint del sabato ha incrinato gli equilibri, obbligando il team a un weekend in difesa più che d’attacco.
Ferrari, con Leclerc, ha fatto il suo dovere: costante, pulita, e capace di capitalizzare il minimo errore altrui. Ma la vera storia, a Austin, aveva un solo nome: Max.
Gara: il dominio del controllo
Dalla partenza, Verstappen non ha concesso un centimetro.
Lo scatto dalla pole è stato impeccabile, il primo stint perfettamente bilanciato: nessun degrado e ritmo costante, con Norris e Leclerc costretti a inseguire senza reali opportunità di attacco.
Red Bull ha giocato la partita sul cronometro, non sulla difesa.
La chiamata del pit-stop, leggermente anticipata rispetto a McLaren, ha tolto ogni margine di undercut agli avversari. Da quel momento in poi, la vittoria non è mai stata in discussione.
Dietro, Norris ha salvato la P2 con una gara matura, ma il team radio nel finale (“Lasciatemi correre, non voglio solo gestire”) racconta bene la frustrazione di chi sente sfuggire un’occasione.
Leclerc, solido e chirurgico, ha confermato il trend positivo della Ferrari sul passo gara: un podio meritato, e forse il segnale che il Cavallino ha trovato la strada giusta dopo una stagione in chiaroscuro.
Piastri, invece, ha vissuto un pomeriggio complicato: ritmo buono ma non abbastanza per agganciare il gruppo di testa. Il suo quinto posto è il simbolo di un weekend più difensivo che mai.
Strategia: la vittoria della lucidità
Austin è una gara che si vince con la testa: le temperature alte e la superficie abrasiva obbligano a una gestione chirurgica delle gomme.
Tutti i top team sono partiti con Medium, puntando a un one-stop verso la Hard.
Ma la differenza l’ha fatta la finestra di pit: Verstappen è rientrato nel momento perfetto, con pista libera e distacco sufficiente da evitare il traffico.
Il margine di gestione nel secondo stint è stato un manuale di efficienza Red Bull: pochi rischi, zero errori, e un controllo di passo che ha ricordato i giorni migliori di Milton Keynes.
McLaren, invece, ha dovuto reagire: Norris ha difeso la posizione con intelligenza, ma la mancanza di “spinta extra” nel secondo stint ha impedito qualunque attacco.
Per Piastri, il bilanciamento della vettura sembrava fuori finestra: troppe correzioni in ingresso curva e difficoltà a portare le Hard in temperatura nei primi giri dopo il pit.
Il podio e oltre
| Pos | Pilota | Team | Gap |
|---|---|---|---|
| 1️⃣ | Max Verstappen | Red Bull Racing | — |
| 2️⃣ | Lando Norris | McLaren | +5.4s |
| 3️⃣ | Charles Leclerc | Ferrari | +12.2s |
| 4️⃣ | George Russell | Mercedes | +19.8s |
| 5️⃣ | Oscar Piastri | McLaren | +26.3s |
6) Le voci dal paddock
🗣️ “Non ho mai smesso di crederci. Abbiamo avuto momenti difficili, ma la macchina sta tornando dove deve stare.” — Max Verstappen, vincitore
🗣️ “La priorità era il titolo Costruttori, ma ora voglio il mio. Sarà un finale intenso.” — Lando Norris
🗣️ “Weekend complesso, ma il podio è importante. Austin non perdona chi sbaglia.” — Charles Leclerc
Classifica e scenari: il Mondiale si riaccende 🔥

La matematica non mente:
- Dopo Austin, Piastri guida ancora la classifica, ma con soli 15 punti su Verstappen.
- Norris, leggermente più distanziato, resta comunque in piena corsa.
- McLaren ha già chiuso la partita Costruttori, ma il titolo Piloti rischia ora di diventare una battaglia a tre.
Con Messico, Brasile, Qatar e Abu Dhabi ancora da correre, tutto può succedere.
La tendenza è chiara: Verstappen ha recuperato oltre 40 punti nelle ultime tre gare e, con il trend attuale, può ribaltare il campionato all’ultimo respiro.
La forza del momento
Austin 2025 ha raccontato due storie: quella della costanza Red Bull, e quella delle crepe in McLaren.
Piastri e Norris continuano a convivere da rivali civili, ma l’episodio dello sprint e la pressione del titolo iniziano a pesare.
Verstappen, invece, ha ritrovato il suo terreno naturale: una squadra di nuovo perfettamente sincronizzata, una monoposto precisa e un ritmo gara degno delle stagioni d’oro.
Il Mondiale, improvvisamente, è tornato a pulsare.
E con il Messico alle porte, il paddock lo sa bene: non c’è nulla di più pericoloso di un Verstappen in rimonta.





